Gli studi di psicologia evolutiva e di psicologia dell’abitare ci aiutano, infatti, a tracciare una linea diretta che unisce la qualità, l'ubicazione e l'accessibilità dell’habitat domestico con la capacità di un bambino e di un ragazzo di crescere.
La psicologia dell’abitare, infatti:
La crescita e l'apprendimento sono d'altronde processi complessi: iniziano alla nascita e continuano per tutta l’esistenza, incontrando la famiglia come principale insegnante e modello di comportamento, e incrociandosi con i cambiamenti psicofisici, gli incontri fuori dal nucleo familiare e le nuove sfide di identità individuale, di gruppo e sociale.
Costruire e progettare ambienti sicuri, accoglienti e sani, supporta la crescita e lo sviluppo di piccoli e adolescenti:
Queste sono solo alcune delle conseguenze di un vivere armonico e confortevole, evidenziando come lo spazio immediatamente fuori da se stessi si rifletta - e sia al contempo il riflesso - del proprio mondo interiore.
In questi articoli di psicologia dello sviluppo e dell’abitare esploreremo le connessioni tra i bisogni, le sfide e i cambiamenti dei bambini e dei ragazzi di oggi con le risorse che l’ambiente familiare, con le sue relazioni e la sua architettura, possono offrire a supporto della crescita.
L’abitare non è semplicemente trascorrere del tempo in un edificio, né acquistare e consumare un prodotto; abitare vuol dire fare esperienza della propria casa e comprendere come la casa, con i suoi ambienti più intimi, entra a far parte dell’identità di chi la vive quotidianamente.
La casa è, dunque, come un vestito: deve essere della taglia giusta per poterlo vivere bene e perché possa raccontare chi siamo, le nostre caratteristiche e le nostre aspirazioni.
Con la consapevolezza che quando si parla di piccoli e giovani, ogni elemento acquisisce ulteriore valore e significato: i materiali, il design e il colore degli ambienti che li ospitano raccontano non solo il presente della loro vita dentro e fuori da sé, ma soprattutto il futuro che verrà. Con le parole di Heidegger: “Costruire, Abitare, Pensare” (titolo della conferenza di Martin Heidegger del 1951 in “Saggi e Discorsi, Heidegger, 1957”).
Silvia Salese
Partendo da questi presupposti, è chiaro come la cameretta sia un ambiente fondamentale per i bambini, intimo e personale e che, per gli adolescenti, diventa spesso un vero e proprio rifugio.
Il luogo dove sentirsi accolti e sicuri, dove sentirsi sé stessi senza aver paura di essere giudicati, dove i conflitti interiori possono essere espressi e, proprio per questo, superati.
La vita fuori casa è spesso fatta di inciampi e difficoltà ma è importante, per loro, sapere di poter ritornare al proprio nido e, magari, raccontare le avventure della giornata nel diario segreto.
I bambini e i ragazzi vogliono essere liberi di esprimere la loro essenza ovunque, soprattutto in cameretta.
Proprio in virtù della consapevolezza dell’importanza di questo luogo “magico”, che diventa lo spettatore silenzioso ma non per questo meno attento, del vissuto dei bambini e degli adolescenti, delle loro vittorie come delle loro piccole e grandi sconfitte quotidiane, Moretti Compact ha voluto creare questo progetto dedicato alla psicologia dell’abitare.
Un modo per raccontare, non solo attraverso articoli dedicati all’argomento, ma anche e soprattutto attraverso quattro cortometraggi, storie reali di vita vissuta, di famiglie vere e di bambini veri, ben al di là della semplice “raffigurazione commerciale”.
Storie che portano alla luce situazioni reali e argomenti importanti come:
Non racconti di storie perfette di famiglie perfette come solitamente accade quando la comunicazione nasce con il solo ed esclusivo fine di pubblicizzare un prodotto.
Perché sono persone vere quelle a cui Moretti Compact si rivolge e verso le quali si impegna con responsabilità per offrire il suo contributo alla creazione di uno spazio protetto, salvaguardando la salute, organizzando gli spazi e personalizzandoli con i colori, per rispondere alle vere necessità di figli e genitori.
BIBLIOGRAFIA